Carpfishing in bicicletta
A chi non piacerebbe fare sessioni di 2-3 giorni o anche più?
Purtroppo non tutti hanno questa fortuna. Infatti chi come me per motivi di carattere sportivo-familiare dispone di poco tempo libero deve necessariamente scegliere la strada delle sessioni veloci composte da pochissime ore 4-5 al max dove la concentrazione deve essere al massimo ed i dettagli sono fondamentali.
Avendo la fortuna di abitare a pochi km dal grande fiume, già da un pò ho deciso di svolgere le mie brevi sessioni raggiungendo lo spot prescelto con la mia bici(va bene qualsiasi tipo di bici tranne quelle da corsa per via dei sentieri che dovremo affrontare, meglio se dotata di portapacchi posteriore) che ho attrezzato per riuscire a portare con me il minimo indispensabile per affrontare la pescata nel miglior modo possibile.
Fortunatamente per mia esperienza diretta posso affermare che i pesci più belli non vengono catturati solo nelle sessioni lunghe ma possono venire a farci visita anche in quelle più brevi a patto che il carpista rispetti le seguenti scelte tecniche:
1-scelta del settore
2-tipologia dell’esca
3-attrezzatura da impiegare
4-pasturazione durante la sessione
Per quanto riguarda il primo punto, sicuramente la conoscenza degli spot nelle varie stagioni riveste un ruolo fondamentale in quanto non avendo il tempo materiale a disposizione per aspettare che arrivino le carpe sugli stessi, dovremmo andarle a cercare in casa propria. Sassaie nei fiumi, ostacoli sommersi tipo rocce e legnaie e vari ruderi, nei pressi dei piloni dei ponti, tutte zone queste dove le carpe trovano alimento naturale e rifugio.
Frequentando questi spot se oltre alla nostra bravura siamo un pizzico fortunati, fare strike in poche ore non è impossibile. Riguardo il secondo punto, l’esca adatta ai nostri scopi dovrà essere veloce nell’entrare in pesca, attrattiva e scambiare tutte le sue sostante attrattive-nutritive con l’ambiente liquido nel più breve tempo possibile, quindi pastelle, pellets da innesco, boiles fast e frolic sono scelte obbligate.
Le pastelle o paste bait usate in Inghilterra fin dagli anni ’60, sono costituite da vari ingredienti cotti e solubili e leganti che una volta impastati hanno la consistenza simile al pongo.
Una volta in acqua la pastella trattandosi di un esca morbida, comincia a lanciare fin da subito segnali di cibo disgregandosi in poche ore senza saturare il posto con segnali chimici divenendo quindi non repulsiva nei confronti delle carpe visto che, il composto viene impastato solo con acqua senza usare aromi, ma volendo, possiamo inserire una percentuale di cibi liquidi come: liquid liver(fegato) o il CLS(Corn Steep Liquor o liquore di grano). Una semplice pastella self made che posso consigliare è la seguente:
250 g biscotti tritati tipo frollini
250 g fette biscottate
200 g ttx fine
150 g farina di pesce predigerita o LT
50 g farina di canapa tostata
50 g di farina di melassa
50 g emoglobina idrolizzata
5 g sale
50 ml liquid liver o CLS(corn steep liquor)
acqua quanto basta
Quindi abbiamo la farina di pesce predigerita molto solubile anche in acqua fredda, digeribilissima e attrattiva, l’emoglobina idrolizzata che è un emoderivato con una solubilità pari al 99% ricchissima di aminoacidi inserita da me in questo mix anche perchè funge da binder, la canapa è un eccitatore eccezzionale in quanto contiene tracce di THC il cui principio attivo è il delta-9-tetraidrocannabinolo, quindi un neuro trasmettitore che invia segnali fino al cervello del pesce facendogli avvertire presenza di cibo attirandolo, il sale altro attrattore usato anche da Rod Hutchinson nei suoi mix in quanto in acqua si comporta come un elettrolita lanciando segnali elettrici che la carpa percepisce.
La farina di melassa di colore scuro e grossolana imbevuta appunto di melassa contiene pregiati minerali in particolare il ferro che esercita un forte potere attrattivo sul ciprinide, ottima resa anche in acqua fredde.
Una volta impastata questa può essere impiegata avvolgendone un pezzetto attorno all’amo, oppure avvolgendola attorno ad una boile. Pescando in acque con forti correnti consiglio di avvolgere la pastella ottenuta con un pezzo di calza da donna e di chiudere il tutto con del dental floss(filo interdentale) in modo che possa lavorare correttamente una volta raggiunto il fondale.
Per chi non vuole cimentarsi con il self made, in commercio ci sono delle paste bait già pronte per essere avvolte attorno all’amo.
Un altra esca che utilizzo in Inverno è il Fast and Furious mix ottimizzato appunto per pescate di poche ore con temperatura dell’acqua sotto i 10°, sul sito www.carpmagazine.it è possibile visualizzare il video dimostrativo.
Quest’esca in acqua si comporta come un pellet disgregandosi nel giro di cinque ore circa.
Composto da ingredienti cotti e precotti, zuccheri semplici di facile assimilazione, solubili anche in acqua fredda vedi la farina di melassa, si impasta solo con acqua senza uova, usando come binder l’ albume d’ uovo disidratato.
Altra esca molto redditizia nelle pescate fast è il frolic, il classico croccantino per cani ricco di palatant, fegato e emoderivati che in acqua si comporta anch’ esso come un pellet, sciogliendosi completamente nel giro di due ore circa, la velocità di scioglimento dipende dalla temperatura dell’ acqua, anche qui con temperature dell’acqua superiori ai 20 gradi consiglio l’impiego del metodo-calza per una maggiore resa.
Il terzo punto riguarda la scelta dell’attrezzatura adatta che sicuramente dovrà essere ridotta al minimo indispensabile, in quanto dobbiamo collocare il tutto sulla nostra bici, i terminali e qualche stick verranno preparati invece la sera prima.
Per la bicicletta ci occorrerà:
- delle borse laterali da montare sul portapacchi posteriore
- un cestino frontale da montare sull’attacco anteriore al manubrio
Per il carpista occorrerà:
- uno zaino compatto magari con sgabello compreso(cercate bene spesso si trovano prodotti di qualità e funzionali senza dover per forza sceglierli tra le marche più blasonate, qualche volte pensate all’essenza delle cose e non solo al suo lato estetico)
- uno o due picchetti
- materassino delle giuste dimensioni quindi da carpa e non da carassio possibilmente di quelli richiudibili nella loro borsa(scegliete un modello a piscina)
- sacca di contenimento
- una o due canne da 9-10 piedi o di quelle in più sezioni che alloggiano nei loro tubi in cordura.
- guadino capiente(stesso discorso come per il materassino) anche questo possibilmente in due pezzi
- minuteria essenziale composta da terminali e piombi di riserva, forbici, stop boiles ecc. ecc..
Il quarto ed ultimo riguarda la pasturazione durante la sessione, quindi consiglio l’uso degli gli stick in quanto costituiscono una forma di micro-pasturazione molto precisa e mirata attorno al nostro innesco. Anche qui la scelta degli ingredienti può essere molto vasta ma consiglio di impiegare gli stessi ingredienti presenti nelle nostre boiles.
Colgo l’occasione per proporvi questo innesco che uso prevalentemente per la pesca marginale di poche ore. Realizziamo uno stick con lo stesso composto impiegato per le boiles. In accoppiata allo stick prepariamo un piccolo stringer con quattro o cinque boiles che verranno legati direttamente sull’amo, io lo lego attorno allo stick come nella figura sotto. La parte rimanente del composto usato per la realizzazione degli stick possiamo usarlo per creare delle palle di pastura. Una volta collegato lo stick e lo stringer sul terminale lanceremo il nostro innesco proprio nel sotto riva. Raggiunto il fondo la retina si scioglierà lentamente rilasciando tante particelle attrattive intorno al nostro rig, mentre lo stringer sciogliondesi depositerà tre o quattro boiles proprio vicino alla nostra trappola. L’ innesco principale è costituito da una singola boile da 20mm innescata su un piccolo elastico collegato ad un anellino in acciaio inox.
Detto questo non mi rimane che darvi un ultimo consiglio e cioè: chi avrà la possibilità logistica di poter raggiungere i propri spot di pesca con l’ausilio di una bici non facesse l’errore come ho già visto fare ahimè da qualcuno su Facebook di acquistare una bici elettrica, una buona e salutare pedalata non ha mai fatto male a nessuno!!!
Testo e foto di Donato Corrente –www.carpmagazine.it–