Alla ricerca di un sogno
Tutto iniziò da una chiamata, una chiamata da parte dell’amico Luca il quale mi chiedeva se a maggio ero disposto a partecipare al WCCJ ( World Carp Classic Junior ) che si è tenuto al lago Katlov, in
Repubblica Ceca.
Da quella chiamata poi passò tanto tempo, la scuola e il lavoro proseguirono senza sosta.
Ecco finalmente che, dopo tutti i preparativi, ci troviamo sull’aereo partito da Fiumicino in direzione Praga.
Il 25 maggio 2015 il team Italia composto da Riccardo, Luca, Damiano ed io, atterra a Praga dove un pulmino ci accompagna in tutta tranquillità al campo allestito sul lago Katlov. Tra il pomeriggio e la sera siamo stati tutti resi partecipi alla cerimonia di inaugurazione dell’evento con a seguire una strepitosa cena.
La mattina seguente la sveglia suonò presto, caricammo il furgone che lo staff ci ha messo a disposizione e a piedi ci dirigemmo alla postazione numero 6.
Prepariamo con calma il campo, fino a quando la tromba dell’inizio garà diete il via a questa manifestazione a livello mondiale.
L’ansia si faceva sentire, l’agitazione e la voglia di fare un pesce era tanta, troppa forse. Cominciammo a lanciare le canne e fino alla prima notte nessun pesce ci è venuto a far visita.
Alle 5.30 della mattina del secondo giorno una partenza fulminea sulla canna calata al di fuori di un erbaio partì velocemente, ferrai prontamente e da li cominciò il primo combattimento per noi della gara. Riuscì a portare a guadino una bella comune sopra ai 14 chilogrammi. Da quella cattura ad arrivare fino al fine gara, riuscimmo a portare a riva quindici pesci ( di cui uno fuori gara ). Dato che la classifica era in base al peso totale dei tre pesci più grossi presi da ciascuna squadra, noi siamo riusciti ad arrivare primi con tre pesci:
-17.200
-16.700
-15.500
La pescata era stata impostata solo ed esclusivamente su inneschi pop-up con esche da 20mm. Questo perché le canne venivano lanciate in mezzo alle erbe con un fondale prevalentemente di fango, utilizzando questi inneschi potevamo restare tranquilli dato che la nostra trappola difficilmente sarebbe sprofondata nel fango. Un piccolo trucco è stato quello di dippare sia gli inneschi sia la pastura, questo sempre per ovviare al problema FANGO.
Cosi facendo le nostre esche da pastura e il nostro innesco erano più facilmente percepibili dalle carpe.
Il tutto veniva montato su di un classico terminale con anellino e lanciato con grossi sacchetti in PVA cosi che l ‘amo nel raggiungere il fondo era impossibile che si andasse ad impigliare nelle erbe dato che quest’ultimo si trovava all’interno del sacchettino con boiles sbriciolate ammollate nel DIP.
Una vittoria importante, un piccolo sogno realizzato, combattere sempre per i propri obiettivi, credendo sempre in ciò che facciamo, e se non molleremo mai, i risultati arrivano. Un ringraziamento particolare a Riccardo, Luca e Damiano che mi hanno aiutati e, ci siamo aiutati a vicenda.
Autore Sam Rossi –www.carpmagazine.it–