La 1º rivista digitale nata in Italia sulla tecnica del Carpfishing – 2011-2024
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Fattore Ph

Fattore Ph


Fattore Phne: il termine Ph, deriva dal latino è significa letteralmente “peso dell’idrogeno” oppure “potenza dell’idrogeno” potrebbe essere un’altra definizione plausibile. Esso indica una scala di valori che va da 0(zero) a 14(quattordici) mediante la quale si misura la basicità o l’acidità di una soluzione, o più precisamente misura la concentrazione di ioni H+(caricati positivamente) o di ioni OH-(caricati negativamente). I numeri che vanno da 0-7 indicano le sostanze acide, mentre il range 7-14 indica sostanze basiche, infine il valore 7(sette) corrisponde ad un valore di Ph detto neutro.

Detto questo, vediamo adesso come potrebbe esserci d’aiuto la conoscenza del Ph applicato al CarpFishing ma più precisamente al mondo del Self Made.

Cominciamo dicendo che la maggior parte delle nostre acque situate lungo tutto il territorio nazionale ha un valore tendenzialmente basico, quindi molto vicino a 8(otto). Occorre considerare alcuni fattori che vanno a modificare i valori di Ph presenti stravolgendo il tutto. I più importanti e significativi sono due: l’inquinamento e la temperatura.

FATTORI DETERMINANTI

apertura1Un valore di Ph che si allontana molto da 7(sostanza né acida e né basica,quindi neutra) indica un forte inquinamento dovuto a scarichi industriali di acidi forti. Anche le piogge acide possono abbassare il valore di Ph di laghi e fiumi, queste sono causate dagli ossidi di zolfo e di azoto prodotti dalle centrali termoelettriche e dagli impianti industriali. Questi fattori negativi possono provocare la morte della vita acquatica e quindi di tutti quei microrganismi dei quali si cibano diverse specie acquatiche.

L’abbassamento del Ph non è causato solamente dal fattore inquinamento ma occorre considerare anche un altro fattore: “la temperatura”. Infatti soprattutto durante il periodo estivo, l’aumento della temperatura provoca una diminuzione dell’ossigeno presente nell’acqua, con la conseguenza di un abbassamento anche del Ph. Inquinamento e temperatura, contribuiscono in modo efficace a modificare il Ph dell’elemento liquido proiettando lo stesso verso valori tendenzialmente acidi. Questo perché, la proliferazione della vegetazione acquatica causata dall’inquinamento e la diminuzione della quantità di ossigeno causata dall’aumento della temperatura innescano il processo di fermentazione del fondale con la diretta conseguenza di inacidirlo.

COME MISURARLO

foto19Esistono in commercio tre sistemi che possono venirci in aiuto per le nostre misurazioni direttamente sul campo e sono: le cartine tornasole, il kit per acquari e il Phmetro digitale.
Tratteremo brevemente solo il kit per acquari poiché a mio avviso è la soluzione migliore sia da un punto di visto economico che di precisione nel risultato. Una volta acquistato il nostro kit, lo si può trovare anche nei grandi supermercati, occorre prelevare dal nostro ambiente acquatico 10 millilitri d’acqua e dopo aggiungere qualche goccia del reagente contenuto nella stessa confezione. Fatto questo foto16la nostra soluzione cambierà colore il quale verrà confrontato con una serie di riferimenti stampati su di un cartoncino presente sempre nella confezione. Ad ogni colore corrisponderà un valore di Ph che potrà oscillare tra 5 e 9. Il costo di tale kit può oscillare tra i 4,50 fino a 8 euro.

SCELTA DEL FONDALE

Dopo aver fatto un pò di teoria, adesso vediamo perché è importante considerare anche il fondale dove andremo a calare le nostre insidie. Cercheremo di preferire fondali duri e non fangosi, soprattutto spot che non sono sovrastati da alberi le cui foglie cadendo potrebbero accumularsi e con il tempo decomporsi facendo inacidire il fondale. Soprattutto in Estate con le alte temperature come sappiamo l’ossigeno presente nell’acqua diminuisce in modo significativo questo fenomeno può comportare anche la produzione di metano da parte della stessa vegetazione accumulatasi sul fondo facendo allontanare i pesci. La diretta conseguenza negativa di tutto questo è l’abbassamento del Ph dell’acqua verso valori prettamente acidi, mentre i microrganismi e la fauna acquatica dei quali la carpa ama nutrirsi predilige acque con Ph che tende a valori basici. Detto questo cerchiamo di scegliere quindi fondali compatti e non fangosi poiché nei primi troveremo sicuramente vita mentre negli altri i nostri rigs potrebbero rimanere senza mai essere visitati da nessuna specie ittica. Ho detto potrebbero poiché ci sono situazioni e fondali che pur avendo Ph tendenti all’acido offrono comunque la possibilità di poter effettuare catture, basti pensare ai fondali dei laghi o cave a pagamento dove a causa delle massicce pasturazioni e dell’assenza di scambi d’acqua, il pesce si è abituato a mangiare comunque. Un altro esempio di fondale tendente a valori acidi, ma questa volta trattasi di spot naturale, è il canale di Ostellato, dove a causa della cospicua presenza di vegetazione acquatica problema noto per quelle acque ed affrontato già diversi anni fa’ con l’inserimento di Amur(carpe erbivore) dobbiamo considerare l’utilizzo di boiles con aromi o di granaglie che tendono a valori basici poiché in caso contrario le nostre esche poterebbero diventare invisibili alle carpe presenti confondendosi con il fondale acido. Largo utilizzo quindi di semi di canapa CC MOORE magari precedentemente preparata e potenziata con un ingrediente come il nuovissimo ROBIN RED Liquido CC MOORE realizzato in esclusiva con il consenso e la partecipazione della stessa azienda creatrice la britannica Haiths, (vedremo dopo il procedimento) ed aromi tendenti a valori di Ph basico come lo Squid CC Moore anche in forma di estratto o il Crab CC Moore.

PREPARAZIONE CANAPA CC MOORE CON ROBIN RED LIQUIDO

foto15Mettere in ammollo i semi di canapa CC MOORE e lasciarli fino a quando non notiamo che iniziano a germogliare, dopo bollire per minimo 30 minuti. Finita la bollitura versiamo tutto in un secchio ermetico masenza chiuderlo fino a quando non si raffredderà l’acqua dopo aggiungere Robin Red Liquido CC MOORE in dosi comprese tra 30-50 ml per ogni kg di semi.

Nelle cave a pagamento invece di natura ghiaiosa- sassosa o nei grandi laghi naturali come ad esempio il lago di Bled in Slovenia, troviamo un’acqua cristallina ed un Ph con valori tendenti al basico segno inequivocabile della presenza di alimento proteico naturale in abbondanza. Qui infatti troveremo una popolazione di carpe composta da elementi di notevole taglia e bellezza. In questi ambienti acquatici superlativi occorrerà impiegare esche il più possibile simili all’alimento del quale le carpe sono abituate a cibarsi. Per fortuna in nostro aiuto ci viene incontro sempre la nota azienda CC MOORE con la sua linea di esche ed ingredienti chiamata SHELF LIFE ODYSSEY BOILES. All’interno del costrutto di queste boiles troveremo infatti ben 100 gr/kg di Green Lipped Mussel, meglio conosciuta come cozza Neozelandese, lieviti a bassa temperatura, pastoncini, derivati del latte, farina di pesce predigerita e betaina. Possiamo anche impiegare la nuovissima linea Equinox lanciata a Febbraio 2014 una boile davvero superlativa. Questo mix ha un profilo nutrizionale accuratamente bilanciato, è formato da una sezione trasversale di ingredienti solubili e insolubili e da una varietà di gruppi alimentari essenziali. Formata da derivati del latte, proteine di origine vegetale e proteine dell’uovo, Equinox contiene anche spezie, estratti di frutta, lieviti e altri ingredienti naturali eccezionali che insieme creano un marchio davvero irresistibile ‘speziato-frutta’.

Testo e foto di Donato Corrente –www.carpmagazine.it

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