Il lago Trasimeno
C’è un lago nell’Italia centrale dimenticato da molti carpisti, il lago Trasimeno. Questo luogo ha visto la
storia del carpfishing italiano e sulle sue acqua hanno pescato tutti i pionieri di questa disciplina e pertanto un ritorno in auge di questo spot è davvero auspicabile perché foriero di possibili grandi soddisfazioni.
Il lago Trasimeno è un bellissimo specchio d’acqua dove praticare la nostra amata pesca, infatti la maggior parte delle sue sponde sono raggiungibili in auto. All’infuori dell’unica zona adibita a pesca notturna, Monte del Lago comune di Magione, circa 1 km di sponda, la pesca è consentita da un’ora prima dell’alba ad un’ora dopo il tramonto. Il lago ha un fondale prevalentemente piatto e molto fangoso: per poter trovare un fondale abbastanza duro bisogna girare parecchio in barca e guardare bene l’eco. Trovare ostacoli e cambi di profondità non è molto facile, e se si trova uno scalino il più delle volte è molto distante da riva. Come detto prima, avendo un fondale prevalentemente molto molle, è consigliabile provare a sondarlo con filo e un piombo pesante, scandagliando con le mani. Anche se tutto questo non sempre è facile da fare, il lago ci può regalare anche grandi soddisfazioni: regine dai 10 kg a punte di 22 kg con amur giganteschi fino a 30 kg, questi ultimi, però, molto difficili da prendere.
Come pasturare
La pasturazione è un altro aspetto importante per poter affrontare questo lago: si consiglia una pasturazione con molte boilies, in quanto la popolazione di carassi è molto alta e il mais rischierebbe di tirarceli in pastura con conseguenze che voi vi potete immaginare. Il più delle volte passano settimane senza sentire neanche un bip: non bisogna demordere, ma continuare e le nostre amiche prima o poi arriveranno. E’ per questo motivo che il lago non ha una belle fama e gli angler, invece di affrontarlo, lo evitano.
L’attrezzatura
La barca in alcuni casi è indispensabile per poter portare i nostri inneschi, ma ci sono molte zone dove
poter pescare anche a lancio. Le canne da utilizzare sono attrezzi con test di curvatura di 3 lb. I mulinelli basta che contengano 300 mt di buon monofilo. Alcuni, quando il lago lo permette perchè calmo, usano il barchino con buoni risultati. Le boilies da utilizzare vanno tutte bene, basta che siano fatte con un buon mix bilanciato e digeribile in base alla stagione in cui si affronta il lago.
Il carpfishing al Trasimeno
Nel lontano 1992/93 il lago Trasimeno ha vissuto un periodo storico per la pesca a carpfishing. Assieme ai pochi amici che al tempo iniziarono a credere in questa magnifica tecnica, Fabietto il Polizziotto, Bertellini, il Lex, Vanni, si affrontavano queste acque con attrezzature ancora rudimentali confrontandole ad oggi, ma per quei tempi all’avanguardia. Il materiale si reperiva in Inghilterra al mitico negozio The Tackle Box o da Fish Eye. Anche a Perugia iniziarono ad arrivare i primi materiali e finalmente divenne un po’ più semplice e meno complicato reperire degli attrezzi validi. Nel 1994/95 un negozio organizzò una massiccia pasturazione e invitò per quei tempi Giorgio Balboni e Massimo Mantovani. Fecero una pescata memorabile: carpe dai 10 kg ai 16 kg, veri e propri mostri davanti ai nostri occhi, mai visti pesci così.
Quella famosa pescata cambiò in modo radicale il nostro approccio verso il lago: pasturazioni più mirate e sessioni più lunghe. Iniziammo ad affrontare il lago in modo diverso: prima si facevano sessioni di un giorno e via, dopo iniziammo a fare più giorni di pesca consecutiva. Si iniziò ad usare l’ecoscandaglio, a mettere segnalini per pasturazioni più mirate e iniziammo a fare le prime boilies serie fatte con criterio, con ingredienti di qualità. In quegli anni i negozi organizzavano dimostrazioni di ditte che volevano affermarsi in questa disciplina e, grazie ad una di queste, ebbi la fortuna di conoscere due persone, Alfonso Vastano e Andrea Baldeschi, che mi permisero di crescere nella costruzione dei mix per la loro formulazione ed alcuni ingredienti da me allora ancora sconosciuti, fra questi l’olio essenziale di asa foetida. La ditta a cui collaboravano Vastano e Baldeschi aveva molti ingredienti per l’epoca e loro ci insegnarono ad usarli e devo dire con successo.
Le mitiche boilies Indian Spice fecero moltissime catture, ancor oggi ne conservo la ricetta e la rispolvero in alcune occasioni con successo. La pesca al lago Trasimeno era decollata e anche Roberto Ripamonti ci fece belle sessioni spiegandoci tecniche di lancio e montature per noi innovative . Eravamo come bambini che cercavano di carpir segreti da noi sconosciuti. Le poche riviste e la scarsa informazione non ci aiutava. Di tempo ne è passato molto da allora, la tecnica e le attrezzature sono cambiate, allora la pesca notturna era vietata, eravamo sempre a rischio verbale, e si potevano utilizzare solo due canne. Di carpe ne abbiamo prese parecchie: io personalmente non ho mai superato i 17 kg, ma da 10 kg a 16 kg ne abbiamo portate a guadino a decine. Una pesca divertente, ognuno si governava il proprio posto, si pescava a lancio e c’era un rispetto reciproco, nessuno si azzardava a pescare nei posti degli altri, c’era un codice d’onore che tutti rispettavano. Io ho avuto la fortuna di conoscere un ragazzo, Rossano, che abita al paese di Tuoro sul Trasimeno: gran conoscitore del lago essendoci nato, insieme a lui ho avuto la fortuna di pescare in posti magnifici e tirar fuori carpe stupende.
Per molti anni il Trasimeno è stata la mia scuola. Oggi come allora il problema più grosso sono le reti dei pescatori di professione che infestano il lago a poche decine di metri da riva ed essendo un bacino con poca profondità il problema è accentuato. In pochi anni il lago ha subito un declino progressivo ma importante a livello ittico, vuoi per la mancanza d’acqua, malgrado le forti precipitazioni di quest’anno il livello è ancora sotto di 70 cm, e dell’ habitat, la canna palustre sta scomparendo, le carpe sono sempre meno, per non parlare di alcune specie in fase di estinzione, lucci, persici trota, tinche. Gli anni passati sono state fatte importanti immissioni di amur che si sono subito ambientati trovando un’importante fonte di cibo, la canna palustre e un tappeto di alghe, raggiungendo pesi notevoli, oltre i 30 kg.
La loro immissione è stata bloccata non essendo un pesce autoctono e questo è un peccato perchè ne sono rimasti non tanti esemplari.Da alcuni anni amici di Perugia hanno iniziato a frequentare il lago con frequenza e, dopo lunghe pasturazioni, stanno ottenendo risultati di rilievo: carpe oltre i 20 kg ora ne stanno uscendo con frequenza. La nostra speranza è che chi è preposto al controllo e alla salvaguardia del lago apra gli occhi e faccia di tutto per far si che questo magnifico specchio torni ai fasti di un tempo. Essendo di Perugina, a pochi chilometri dal lago e sin da piccolo assiduo frequentatore, vorrei come tutti del resto rivedere il Trasimeno come una volta, folti canneti e con pesci come le tinche, i lucci e i persici trota che ritornano a popolare queste magnifiche acque.
Come arrivare
Per chi arriva da nord deve uscire a Valdichiana, prendere la E 45 direzione Roma, la prima uscita che si incontra è Castiglion del Lago poi c’è uscita Tuoro, dopo ancora Passignano. Per andare a pescare nella zona notturna uscire a Torricella e proseguire verso Monte del Lago che è a circa 5 km. Per chi arriva dal sud Italia uscire dall’autostrada uscita Orte, prendere la E 45 direzione Terni, poi direzione Perugina. Arrivati alla stessa prendere direzione Firenze. Per andare a pescare nella zona notturna uscire Torricella e proseguire verso Monte del Lago che è a circa 5 km.
Conosciamolo meglio
Il lago Trasimeno, o di Perugia, ha una superficie di 128 km² ed è il più esteso dell’Italia peninsulare, quarto tra i laghi italiani subito dopo il lago di Garda, il Maggiore e il lago di Como. Tale estensione si affianca ad una scarsa profondità, 4,3 mt. Ricca è la fauna ittica di questo bacino lacustre: le specie presenti sono lucci, carpe (comuni, a specchi, erbivore), tinche, cavedani, carassi, alborelle, scardole, persici reali, anguille, persici trota. Da poco più di un decennio il lago Trasimeno ha subito un forte inquinamento di tipo ambientale con l’introduzione di specie di pesci esotici come il pesce gatto, il pesce rosso e il gambero rosso della Louisiana. Queste nuove specie esotiche sono entrate in concorrenza con le altre specie che popolano il lago Trasimeno. Nel lago Trasimeno sono presenti tre isole ovvero, in ordine di grandezza, la Polvese, la Maggiore e la Minore.
Cosa non si deve fare
I consigli sono sempre gli stessi, rispettare l’ambiente, non pescare di notte dove non è consentito, non mettersi a litigare con i pescatori che magari mettono le reti vicino ai nostri segnalini. La sponda dove si può fare la notte è a Monte del Lago, nel comune di Magione, è circa 1 km di sponda, ma purtroppo sono nati dei problemi anche qui e non si possono usare le tende. Per chi è intenzionato a venire in questo lago a pescare il consiglio è di chiedere informazioni prima di partire. Comune di Magione, tel. 075 8477001.
Testo e foto di Daniele Passeri