La 1º rivista digitale nata in Italia sulla tecnica del Carpfishing – 2011-2024
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Sulle rive del Canal Bianco

Sulle rive del Canal Bianco

 

Un tempo era il più amato…oggi il più temuto tra i grandi canali navigabili .Sulle rive del Canal Bianco

Faccio riferimento alla zona che va dalla localita’ Torretta ad Ostiglia,un tratto di fiume che oggi più di allora nasconde parecchie insidie ma allo stesso tempo anche grosse soddisfazioni se curato nel giusto modo.

Tutti noi amanti della tecnica di pesca “Carpfishing” ci siamo da sempre avvicinati a questo fiume con la facilita’ con cui si affronta un canale con acque relativamente lente e poco profonde ed è proprio questo uno dei fattori che lo fa sicuramente uno dei più impegnativi ,basta pensare che quasi quotidianamente vi navigano “bettoline” cariche di materiali combustibili ed altre che curano il trasporto di materie alimentari ( cereali vari ) ,con la conseguenza che tutta la pasturazione antecedente la nostra sessione di pesca venga annullata dal passaggio di queste navi merci.

È pur sempre vero che la fauna ittica dopo molti anni si è gradatamente abituata al rumore ed allo spostamento d’acqua che queste navi merci provocano al loro passaggio,ma è’ altrettanto vero che essendo un canale con profondita’ media di circa 3/4 metri ogni loro passaggio comporta uno smottamento del fondale molto amato dalle nostre “amiche” che sfruttano il momento di frenesia alimentare per cibarsi di piccoli invertebrati e microrganismi presenti nel sub -strato,infatti non è un caso se le ore subito successive al loro passaggio vi siano catture anche importanti.

Purtroppo non c’è modo di sapere i giorni esatti in cui le “bettoline” attraversano il fiume ,di sicuro prepareremo la nostra sessione di pesca sapendo che dovremo pazientare dopo il loro passaggio per almeno un’oretta ,e’ difficile pescare a causa del movimento del fondale e della discesa di detriti e rami e foglie,quindi lenze fuori dall’acqua e prepararsi ad una nuova pasturazione.

La fauna ittica presente nel canale e’ molto sensibile alle variazioni di temperatura esterna e questo crea problemi giorno per giorno,basta uno sbalzo termico e subito tutto si blocca .

Sono presenti in maggioranza carpe comuni( regine) ma non è’ un caso se talvolta si cattura qualche bella specchio.

ATTREZZATURA

Solitamente si pesca bene anche con canne medio leggere (2,75 /3,00 lbs),talvolta però per chi pesca nei paraggi di paratie al passaggio delle bettoline la corrente può aumentare e quindi il mio consiglio e’ quello di usare almeno le 3,00 lbs visto che bisognerà aumentare anche il peso della piombatura per rimanere in pesca.

L’uso di boilies di qualità e’ indispensabile visto che la vegetazione presente può tranquillamente alimentare tutte le specie ittiche, in modo daimage-1 poter così abituare velocemente le carpe presenti ad assumere le nostre esche.

Il fondale non presenta grosse variazioni di profondità e quindi è facile supporre che le zone più pescose siamo quelle marginali visto che queste sono anche le zone più protette dalla vegetazione .

Alberi sommersi e fondale ricco di foglie e micro alghe possono talvolta creare insidie sui nostri terminali e sulle nostre esche per questo motivo i terminali devono essere ben robusti ( lbs medio alto)per evitare che le nostre catture si infialino in tronchi sommersi vanificando la pescata.

Un’ottima soluzione adottata per evitare che le esche si nascondano tra le foglie e le alghe e’ il classico ” omino di neve” usando pop up di colore vistoso per staccare i colori dal fondale e rendere così piu visibile la nostra esca .Va benissimo anche l’uso di boilies galleggianti(pop up).

Naturalmente questa tecnica sarà possibile “solo” nel caso la corrente dell’acqua sia molto lenta o quasi ferma,altrimenti sarà consigliabile una boilies affondante magari alleggerita con spugne o sughero.

Solitamente funzionano bene birdfood e birdfish tutto l’anno ma nei momenti antecedenti la frega (dal 15/5 al 1/7) possono funzionare bene anche pellet e granaglie facendo attenzione però a non far entrare in pastura i tantissimi pesci di disturbo presenti.Sulle rive del Canal Bianco

Credo che il giusto approccio con tutti questi fattori alla fine possano portare a dei risultati positivi pur sapendo che sono veramente tante le cause che possono bloccare il movimento dei pesci.

Consiglio comunque a chi voglia avvicinarsi a questo splendido canale di leggere attentamente le varie normative che ne regolano la pesca onde evitare sanzioni amministrative.

Autore Matteo Rossetti -www.carpmagazine.it-

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