Ricercare carpe nei nostri grandi bacini europei non è cosa facile, e molto spesso ci troviamo ad affrontare situazioni di pesca che ci portano a trovare hot spot a distanze notevoli,oltre i 300 metri, li dove non arriviamo a tiro di canna! La mia attenzione in queste poche righe ricade sull’utilizzo adeguato di attrezzature per affrontare queste situazioni che possono sembrare difficili, spiacevoli, ma spesso ci salvano da un cappotto assicurato regalandoci catture record!
Non sono un amante del long range estremo, cerco di trovare hot spot a tiro di canna,o a distanze non troppo elevate, 150-200 m dalla riva, ma aimè spesso capita di pescare in luoghi dove bisogna andare oltre questi parametri per avere una cattura, e ci tocca calare a 350 m perché solo a quella distanza riusciamo a trovare ostacoli sommersi e tanto passaggio di pesce!
Ovviamente per attuare ciò abbiamo bisogno di attrezzature adeguate. La prima cosa è l’ utilizzo di un’imbarcazione che ci consenta di calare le nostre esche, e di andar a recuperare il pesce, dato che il combattimento dalla riva non è affatto un’ottima idea, cosi facendo andremo a lacerare le labbra della carpa, e questo comporta una slamata sicura a metà strada, ma soprattutto perché andremmo a stressare troppo il pesce che arriverebbe a riva privo di forza e questo potrebbe portarlo anche alla morte durante le fasi di pesatura e fotografia! Per questo al momento dell’ abboccata la prima cosa da fare è indossare il giubbotto salvagente, guadino in barca, e si parte per andare incontro al pesce! Bisogna fare molta attenzione alle fughe che esso potrebbe avere una volta avvicinatisi, spesso cerca rifugio sotto la barca, oppure potrebbe trovare rifugio in ostacoli, erbai, tronchi presenti, quelli con più esperienza partono da soli se bisogna essere veloci, ma se c’ è la possibilità di prepararsi allora meglio in due in questa fase, un pilota che controlla la barca e l’atro che combatte con il pesce!
Il mulinello, ci deve consentire un recupero veloce e una grande capacità della bobina, nonché grande affidabilità e potenza! Spesso vengono utilizzati mulinelli da surf casting, con bobine coniche e con una capacità di filo che supera i 500 m dello 0.35 mm.
Le canne in genere da 13′, non inferiori alle 3 lb, meglio se 3.50 lb, in modo da poter forzare il pesce da riva se si pesca vicino ostacoli e a 300 m al primo bip già ferriamo perchè la distanza ci porta ad avere meno sensibilità, un nostro bip sulla riva corrisponde a uno spostamento di almeno un metro da dove abbiamo calato la nostra esca!
Utilizzeremo treccia, rispetto al monofilo tradizionale, questa ci permette di avere meno elasticità di conseguenza più sensibilità, ma ciò comporta un’attenzione maggiore ,in fase di recupero dalla barca, perchè potremmo slamarlo, causa treccia e canna rigida! Personalmente utilizzo canne da 12’6′ 3 lb con estrema riserva di potenza, mi trovo benissimo in ogni situazione, soprattutto utilizzando treccia o monofilo dello 0,35 mm, in modo da avere un giusto compromesso tra potenza, se bisogna forzare e morbidezza durante il combattimento dalla barca per ammortizzare le fughe ed evitare slamate!
Importantissimo è l’utilizzo di piombi e montature con Lead clips ,con piombo a perdere, oppure potremmo utilizzare grandi sassi in modo da avere già un’auto ferrata del pesce, una salda zavorra che anche in caso di forte vento non sposti il nostro innesco dal luogo pasturato, per questo grandi sassi legati con del monofilo dello 0.16-0,20 mm al nostro lead clip oppure piombi non inferiori ai 250 g! L?utilizzo è soggettivo basta che si usino montature che ci danno la possibilità di combattere direttamente con il pesce! Il piombo pesante o il grande sasso, ci ostacolano notevolmente il recupero! Quindi useremo montature a perdere in modo che dopo aver e aspirato l’esca ed essersi allamato alla prima testata del pesce, la zavorra si stacchi in modo da avere un combattimento diretto!
In alcune situazioni ci troveremo a pescare con le punte delle canne rivolte verso l’alto, quasi verticali, sia per aumentare la sensibilità, sia perché potremmo imbatterci in ostacoli presenti a pochi metri da riva; rocce tronchi, erbai, canneti e quindi canne alte per far passare le lenze su di essi! Sconsiglio l’utilizzo di back Lead, stiamo pescando con più di 300 m di lenza in acqua un singolo back Lead li sotto riva serve a poco, se li utilizziamo meglio più leds posizionati lungo i 300 m di lenza! Personalmente prediligo pescare con canne alte, per comodità e perchè non si sa mai cosa c’è nei tanti metri di lenza sott’acqua, potrebbero esserci sassi ostacoli vari che potrebbero crearci problemi in fase di recupero, quindi back Lead solo in caso di necessità!!
Cerchiamo di utilizzare sul nostro hair rig, esche sicure ,in grado di avere una durata di più di 12-18 ore, e che non siano di gradimento ad altri pesci, ma solo alle carpe e caliamo il terminale in hot spot scelti in precedenza in modo da uscire in barca solo per recuperare una cattura! Di notte se usciamo in barca nel recupero, non dimentichiamo mai di lasciare un segnale luminoso vicino al pod, sulla nostra postazione, in modo da ritornare sulla riva giusta! E? molto facile perdere l?orientamento di notte, soprattutto quando ci troviamo nel bel mezzo di un grande lago, soprattutto con una notte ricca di nebbia!
Oggi ormai la nostra famiglia sta crescendo sempre di più, sembra ieri quando iniziai a praticare questa tecnica, e invece son passati ben 13 anni! Spero che queste poche righe siano di aiuto a tutte le new entry che si avvicinano a questa meravigliosa disciplina augurando a tutti che un giorno dietro quel bip, si nasconda la carpa che ognuno di noi sogna!
Autore Gianvittorio Martellino