La 1º rivista digitale nata in Italia sulla tecnica del Carpfishing – 2011-2023
La 1º rivista digitale nata in Italia sulla tecnica del Carpfishing – 2011-2023

Riflessioni sulle esche Parte Seconda

Riflessioni sulle esche Parte Seconda

Ai tempi in cui le esche alle proteine del latte erano alla moda nel Regno Unito, esche basate su soia e semolino non erano considerate “carp baits” (esche per carpa) ma “crap baits” (usate il traduttore di Google per tradurre la parola anagrammata 😀 ) e persino la farina di pesce fu vista come una forma inferiore di proteina.

Teniamo ora presente la composizione di boilies soia/semolino come può essere un mix 50/50 fatto da 110g di farina di soia, 170g di semolino, 110g di farina di mais, 60g di farina di riso e quattro uova medie, in pratica una “crap bait” agli occhi di qualcuno. La riprenderò più avanti nel discorso.

Nel libro The Water Gardener’s Bible (http://www.watergardenersbible.co.uk/) ho trovato alcune informazioni relative alla dieta delle koi, che dopo tutto sono carpe, e ne riporto la traduzione qui di seguito:

* Proteine. Un livello del 30% è tipico ma può aumentare nel cibo per la crescita e diminuire per cibi in ambienti acquatici a basse temperature. Le proteine servono alla crescita e alla rigenerazione dell’organiasmo e rappresentano l’ingrediente più costoso in una dieta. Forniscono proteine sia derivati animali sia vegetali come le farine di pesce, soia, grano e le uova.

* Carboidrati. Sono zuccheri complessi come amido e cellulosa. In origine sono tutte piante e sono incluse in grandi quantità nella dieta delle koi come sorgente di energia a buon mercato. Sono anche inclusi sotto forma di fibre per aiutare la digestione.

* Oli. Sono rappresentati da oli sia di pesce sia vegetali e vengono utilizzati dalle koi nella produzione di nuovi tessuti organici.

* Vitamine e minerali. Le diete prodotte solitamente fanno affidamento al contenuto naturale di vitamine e minerali dei prodotti grezzi. Più recentemente vengono introdotti supplementi di vitamina C.

Ritorniamo a questo punto al mix 50/50 descritto poco prima per analizzarne gli aspetti. Con le uova incluse esso si compone di circa il 18% di proteine che è un valore inferiore al livello medio di alimentazione indicato nel libro ma sarebbe una percentuale accettabile con quanto raccomandato per la stagione fredda. La proteina principale è fornita dalla soia, dal mais e dalle uova.

Queste ultime inoltre, non solo rappresentano la fonte di proteine qualitativamente più alta ma contengono praticamente molte vitamine e minerali essenziali. Infatti le proteine delle uova sono di qualità cosi alta da essere usate come standard di paragone per le altre proteine e possiedono un valore biologico (efficacia con cui le proteine vengono utilizzate dall’organismo per la crescita) del 93,7%. Valori comparativi sono 84,5% per il latte, 76% per il pesce.

Proteine di ottima qualità quindi e il ‘make up’ di un’esca basata sul 50/50 si direbbe essere l’ideale per pescate in acque fredde. Non troppo tempo fa ho sentito dire da più di un guru delle boilies di usare sempre esche con un’alta percentuale di proteine del latte per l’inverno e questo contrasta decisamente da quanto indicato dagli esperti del settore nutrizione koi che consigliamo un’alimentazione con meno proteine.

Per quanto riguarda il contenuto di carboidrati, esso è assicurato dalla presenza degli elementi di origine vegetale e gli oli sono forniti dalla soia e se ne dovessero servire in maggiore quantità si può aggiungere dell’olio di pesce. Vitamine e minerali sono egregiamente forniti dalle generosissime uova in cui si trovano lipidi, carboidrati, acidi grassi, Vitamina B6, Vitamina B12, Vitamina A, Vitamina E, Vitamina D, Calcio, Ferro, Magnesio, Zinco, Sodio, Manganese e si potrebbe continuare…Persino il semolino contiene vitamine (da ricerca su Google)!!

Alla luce di questa analisi si può dire che il nostro mix 50/50 non è poi questo disastro nutrizionale che taluni sostengono. Ovviamente esso può essere modificato per incrementare i valori nutrizionali, ad esempio aggiungendo farina di pesce e germe di grano si può facilmente raggiungere la quota del 35% di proteine.

Intendiamoci che cosi facendo ci si avvicina molto a quello che sarebbe considerato un mix fishmeal e saremmo tornati al punto di partenza. Se non si volesse usare farina di pesce ma qualcosa di semplice e differente si potrebbe optare per l’aggiunta di fegato crudo, calamaro o una scatoletta di tonno (meglio se in salamoia o al naturale) da frullare insieme alle uova come parte liquida prima di aggiungerla al mix.

Questo trasformerà il nostro 50/50 basato su soia e semolino in un HNV vero e proprio. Se non ci si volesse fermare al tonno si potrebbero usare uova di pesce, alici, pasta di acciughe, ecc… basta lasciare spazio alla creatività.

In mancanza di tutto questo basterebbe aggiungere pochi grammi di farina di latte al mix soia/semolino e anche se non sarà l’esca con la proteina migliore, finirà sicuramente per essere mangiata dalle carpe, aggiungendo magari qualche attrattore naturale.

Non serve quindi essere degli scienziati per formulare un’esca e gli ingredienti da usare possono essere di facile reperibilità, anche nel supermercato sotto casa.

Autore Vito Bisceglie

Lascia un commento

error: Content is protected !!