Ecoscandaglio
Lo sviluppo e la tecnologia hanno messo a disposizione ormai da diversi anni uno strumento che ci permette di rilevare tramite un trasduttore collegato ad un display, la conformazione del fondale dove andremo a calare i nostri inganni.
COME FUNZIONA
Impulsi sonori inviati dalla sonda, si propagano fino allo scontro con il fondale che rimbalzano ritornando al mittente (l’eco), amplificati e raffigurati nel grafico del display. Generalmente tutti gli eco utilizzati per il carpfishing utilizzano il sistema sopra citato. Nel carpfishing, pescando su fondali non particolarmente alti, non abbiamo la necessità di utilizzare strumenti troppo potenti; la potenza che va da 800 W a 1500 W sarà più che sufficiente. Ora cercherò di spiegare in modo sintetico le funzioni principali di un eco, ricordando che molti di essi hanno diverse funzioni in più rispetto a quelle che andrò a spiegare, a seconda del modello.
Le onde generate dalla sonda, assumono una forma simile ad un cono. Il cono tende ad allargarsi mano a mano che la distanza tra la nostra barca ed il fondale aumenta (maggiore profondità). In poche parole più il fondale sarà profondo, più l’angolo di cono sarà maggiore e quindi vedremo riprodotto sul display una porzione di fondo maggiore.
Es. fondale tra gi 8m e i 10m, vedremo riprodotto una porzione di fondo, di circa 2,5/3m2 .
COME VEDERCI CHIARO: SENSIBILITA’
Tale funzione ci permette di modificare la sensibilità da 0 a 100 a seconda della profondità. Su fondali medio bassi, la sensibilità non sarà mai tarata alla massima potenza altrimenti il nostro display inizierà ad “impazzire” con punti neri e righe fino al totale oscuramento di quest’ultimo.
Al contrario, se a seconda della profondità sarà tarato troppo basso, il display risulterà sempre più sbiadito e poco chiaro. Niente paura: in questo caso ci viene in aiuto la taratura automatica della sensibilità. Quando saremo esperti in materia, potremmo sempre modificare l’intensità in modalità manuale.
LA VELOCITA’ DEL GRAFICO
La velocità delle immagini riprodotte dovrà essere proporzionata alla velocità della nostra barca. Nel carpfishing il più delle volte, la velocità mentre pattuglieremo il fondale sarà ridotta. In questo caso lo scorrimento del grafico sarà molto lento, in modo tale che riusciremo a vedere il fondale riprodotto sul display in modo chiaro e corretto.
LA GRAY LINE
La linea grigia ci farà capire se stiamo sondando un fondale duro o molle. Viene raffigurata dopo la linea di profilo del fondale. In base allo spessore della fascia grigia, saremo in grado di capire la tipologia di fondale. Se ci troviamo in presenza di fondo sassoso, la linea grigia sarà molto ampia e marcata per via del ritorno delle onde molto forte. Se invece siamo di fronte ad un fondale con ciottoli o sabbia, la linea grigia sarà di media grandezza. Se abbiamo invece un fondale fangoso, la linea sarà appena visibile o a volte addirittura assente, le onde saranno molto deboli.
Gli eco più tecnologici o apparecchi dedicati, hanno la funzione di GPS che facilita e non di poco, la marcatura dello spot. Una volta trovato lo spot, se non disponiamo di GPS, dobbiamo essere tempestivi nel gettare in acqua un segnalino per evitare di perdere di vista l’hot spot. Il segnalino può essere un galleggiante ben visibile dedicato, oppure una semplice bottiglia vuota da mezzo litro, resa ben visibile da nastro colorato, collegata tramite filo ad una zavorra. Appena troviamo lo spot, gettiamo in acqua il segnalino, successivamente annoderemo il filo in eccesso per tenere il galleggiante a stretto contatto con la zavorra e quindi meno propenso agli spostamenti dovuti al vento ecc. ecc.
Le zone da ricercare maggiormente sono: differenti conformazioni del fondo, fondale duro circondato da fango, scalini, rocce, folti erbai, ostacoli sommersi… a proposito di ostacoli sommersi ricordiamoci di non pescare mai a ridosso di questi ultimi per evitare un sicuro incaglio della lenza e un probabile problema alla carpa: manteniamoci a distanza adeguata.
Spero di esservi stato utile e ricordiamoci che non c’è ecoscandaglio che tenga rispetto al nostro senso dell’acqua.