La 1º rivista digitale nata in Italia sulla tecnica del Carpfishing – 2011-2024
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Monofilo o Treccia

Monofilo o Treccia

Monofilo o Treccia

 

Io ho pescato molto di più con il monofilo che con la treccia, comunque vediamo pregi e difetti.

Iniziamo con il monofilo o come lo chiamano in molti nailon, rimane e caro nailon rimane sempre il più usato dalla maggio parte dei carpisti.

I diametri che di solito si usano per il carp fishing sono compresi tra lo 0,25 e lo 0,35mm, anche se a volte si ricorre a diametri superiori.

La scelta del diametro, dipende da dove intendiamo pescare, ovvero il tipo di fondale e a quale distanza intendiamo lanciare.

Per esempio, in piccoli laghi,fiumi e canali e’ sufficiente un nailon dello 0,30mm, ricorrendo allo shock leader se vogliamo andare a lanciare il nostro innesco a distanza, lo shock leader non è altro che uno spezzone di nailon più grande di quello usato in bobina, di lunghezza solitamente due volte la misura della canna.

Un buon 0,30 mm è più che sufficiente a farci pescare bene nella maggioranza delle acque libere da ostacoli, con poche possibilità che anche una bella carpa lo possa rompere.

Se pero’ andiamo in posti dove ci possono essere pietre,legni,ed altri ostacoli diventa obbligatorio salire con il diametro del nailon.

Per i fiumi, ad esempio il mincio, dove qualche volta vado, uso di solito non scendere sotto lo 0,35 visto la presenza di ostacoli sommersi e prismate.

I monofili da carp fishing devono avere alcune caratteristiche importanti:

Tenuta all’abrasione, perche’ capita spesso di pescare in spot ricchi di ostacoli o anche di canneti e la carpa in fuga cerchera’ certamente riparo in quelle zone.

Tenuta al nodo, in quanto tutti sappiamo che un nodo di giunzione è la parte debole del nailon.

Il nodo dovrà comunque essere effettuato con molta cura,io di solito,prima di stringerlo lo bagno con la saliva.

Altra caratteristica importante è l affondamento, il nailon da carpfishing, non devono galleggiare altrimenti sono inutili nel caso la distanza di pesca sia maggiore di 50 metri circa.

Un filo che galleggia fa la classica “pancia” a causa del vento, raccoglie tutto o quasi quello che galleggia in superficie.

Deve avere poca memoria, ovvero la tendenza a non arricciarsi quando sottoposto a torsioni oppure quando mantenuto imbobinato per molti giorni senza usarlo.

Un cosiglio che vi posso dare è di acquistare monofili buoni e di cambiarlo almeno una volta all’ anno o anche più, poi dipende l’ uso che ne fate, comunque al primo dubbio cambiatelo, non si sa mai.

Da qualche anno sono usciti sul mercato,alcuni nuovi materiali basati sul dyneema che ha permesso di fare dei filati dall’incredibile resistenza, di diametri sottili ed una grande durata,per comodità la chiameremo con il classico nome di treccia.

Una cosa è certa la treccia rappresenta un ottimo investimento per i carpisti che vogliono caricare i propi mulinelli e non pensarci più per diverso tempo.

La treccia è ideale per la pesca a lunga distanza per l’assoluta capacità di trasmettere ogni piccolo segnale agli avvisatori.

Questo è reso possibile dall assoluta mancanza di elasticità, tipica invece del nailon.

Diventa quindi indispensabile per affrontare spot a lunga distanza e con presenza di erbai, poi ognuno è libero di usarla dove vuole, ma visto il costo, se non c è il motivo di usarla resterei s! ul class ico nailon, stando attendi però, che sia perfettamente affondante.

Molte delle treccie in commercio infatti tendono a galleggiare creando non pochi problemi a chi vuole posizionare perfettamente le proprie esche ed avere la massima sensibilità.

Le treccie affondanti di solito contengono del kevlar e sono in grado quindi di appoggiarsi sul fondo e garantire la reale funzionalità.

Le treccie hanno un secondo punto debole,anche se oggi troviamo sul mercato delle treccie che hanno risolto il problema,ovvero la limitata tenuta all’abrasione soprattutto dove ci sono delle pietre o rocce.

In fase di recupero, quando la carpa si trova vicino a noi, e tenta una fuga la canna ammortizza la fuga fino ad un certo limite, non avendo elasticità la treccia, dobbiamo fare attenzione ad usare bene la frizione o ancora meglio quello che uso io, l’ antiritorno del mulinello in modo da ammortizzare meglio le ultime fasi prima della guadinatura.

Ecco elencato i pregi della treccia:

Assenza di elasticità, ovvero quando si ferra,si è subito a contatto con la carpa anche a lunga distanza.

Forzare subito la carpa in caso si peschi vicino ad degli ostacoli, sassi o rocce oppure semplici canneti.

In fase di lancio hanno una tenuta superiore al nailon, con diametri ridotti.

Per concludere usiamo la treccia se dobbiamo pescare in ambienti in cui è richiesta la massima sensibilità, caricando i mulinelli con carichi di tenuta che vanno da 20 a 25 libbre.

La qualità principale che dobbiamo cercare nella treccia è che sia affondabile.

Se la treccia non è completamente affondabile, bisogna ricorrere hai tendifilo.

Autore Andrea Bellelli

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