Affiliamo le armi arriva la Primavera
Ci lasciamo alle spalle i mesi più freddi e difficili dell’anno: mesi caratterizzati da venti gelidi, piogge intense, neve e freddo pungente che a volte hanno messo a dura prova la nostra attrezzatura e il nostro (se pur forte) fisico da carpisti. Ogni anno confidiamo sempre in una primavera con tempo stabile e soleggiato per realizzare i nostri progetti, nuove strategie, mete prefissate e studiate a tavolino con i nostri “soci di pesca”.
Abbiamo programmato quella pescata in quel lago e in un preciso momento dell’anno, insomma il calendario che ogni carpista si prefissa per l’inizio della nuova stagione di pesca. L’arrivo della primavera coincide con il riscaldamento progressivo dei corsi d’acqua: laghi, fiumi, cave e canali. La natura, seppur lentamente, riprende vita: le carpe escono dal torpore invernale e l’apatia che le ha accompagnate durante tutto l’inverno va via via scomparendo. La carpa con il passare delle settimane necessita di cibo per poterlo trasformare in energia, soprattutto con l’avvicinarsi del periodo pre frega della tarda primavera, dove cercheranno boilies proteiche, nutritive e caloriche.
Nel periodo primaverile, l’irraggiamento del sole è l’unico elemento a nostro favore per far salire in modo repentino la temperatura dell’acqua ancora gelida e condizionata dall’inverno. La nostra pesca dovrà concentrarsi in giornate soleggiate o magari precedute da un periodo simile. Le ore pomeridiane e quelle immediatamente successive al tramonto, sono le migliori dove concentrare i nostri sforzi in pesca, per via dell’acqua che è riuscita ad immagazzinare tutto il calore che il giorno gli ha concesso. C’è anche il fenomeno dello scambio termico notturno ma per esperienza personale, nel periodo che va da fine inverno – inizio primavera con la temperatura esterna ancora bassina durante la not! te ovvia mente non ho avuto i risultati sperati.
DOVE SONO LE CARPE?
Quanto sopra descritto deve farci riflettere sulla scelta dei settori e tipologie di acque migliori per questo periodo. C’è chi predilige cave libere e non, dove troveremo carpe ancora lente e diffidenti nell’alimentarsi. In questa tipologia di acqua, utilizzeremo un approccio tecnico e preciso utilizzando inneschi leggeri e una pasturazione attrattiva ma che non sfami il pesce. Ci sono anche carpisti che preferiscono confrontarsi fin da subito con ambienti vasti e bellissimi come i grandi laghi naturali presenti nella nostra penisola. Attenzione però: è fondamentale conoscere a menadito il lago in questione, la primavera si sa… è una stagione instabile, i laghi non sono tutti uguali e rischieremmo di trovarci di fronte a specchi d’acqua ancora avari di catture e quindi ad un probabile cappotto.
I fiumi e i canali, dopo essersi stabilizzati dalle piogge e tutto quello che concerne il rigido inverno, sono a mio avviso ottimi spot primaverili. La nostra penisola è ricca di fiumi e canali di dimensione e portata diverse tra loro. Possiamo trovare il corso d’acqua più idoneo alla nostra attrezzatura e al nostro bagaglio tecnico. I fiumi e le acque correnti in genere, sono molto eterogenee nel nostro paese: troviamo fiumi navigabili di maggiore portata con forte corrente, ricchi di ostacoli sommersi; canali di medie dimensioni con acqua semi ferma. Ricordiamoci di adattare il nostro stile di pesca al corso d’acqua che andremo ad affrontare.
Fiumi e canali, quando le condizioni atmosferiche ed ambientali lo consentono regalano catture anche in pieno inverno. A mio parere, il corso d’acqua migliore in questo periodo è un canale o fiume di medie dimensioni caratterizzato da acque poco profonde e corrente lenta. Non è certo una pazzia, in questo periodo pescare in acque di 70 / 80 cm di profondità perché il sole riscalderà più facilmente le masse di acqua minore, con il risultato che le carpe avranno maggiore attività alimentare in queste zone. In primavera cerchiamo con fiducia secche o creste nel corso d’acqua che ci troviamo ad affrontare. Non è difficile proprio in queste zone assistere a salti e rollate ripetute. Apro una piccola parentesi sulla questione dei salti delle nostre amate carpe che io chiamo semplicemente “spettacolo”
“SPETTACOLO” SEGNALE DI ROTTA
Le manifestazioni acrobatiche delle carpe, sono per me il segnale più gradito che mi ritrovo di fronte in alcune sessioni di pesca. Non è come molti pensano: “lo sport nazionale della carpe” ma un chiaro segnale e ha un preciso significato! Vediamo quale: il salto della carpa, il più delle volte è legato al fattore cibo e a varie forme di eccitazione. Le carpe adottano maggiormente questo comportamento quando si spostano da un posto all’altro per la ricerca di cibo. Se abbiamo la possibilità di osservare un bacino, prevalentemente di grosse dimensioni per più tempo, saremo in grado di capire il punto di partenza (con maggior numero di salti da parte del branco) ed il punto di arrivo dove i salti diminuiranno e la carpa troverà la presenza di cibo. Se avremmo osservato molto attentamente, saremo in grado di capire il punto di partenza, di passaggio e di arrivo dei branchi di carpe. Questo vale prevalentemente in bacini molto estesi con la caratteristica di avere una grossa massa d’acqua. Chiudiamo questa parentesi e torniamo a parlare di primavera.
MIX PRIMAVERA
Premetto che ogni mix, ogni pallina, va ovviamente formulata in base alla tipologia e al tipo di sessione che affronteremo. Se devo tracciare alcune linee guida per questo periodo posso consigliare di utilizzare mix particolarmente proteici e nutritivi soprattutto se siamo in avvicinamento a periodo della frega. Se le acque non sono ancora calde a dovere e le carpe apatiche, stiamo attenti alle proteine; quindi valutiamo sempre tutto attentamente. Per proteine intendo latte e derivati, farine di origine animale, farina di legumi, farina di frutta secca (mandorle, arachidi ecc.). molti carpisti in questo periodo utilizzano i cosiddetti mix HNV o più semplicemente “HIGH NUTRITIONAL VALUE” (alto valore nutrizionale).
Mix molto proteico e performante, a base di derivati del latte molto veloce ma con il difetto di saziare il pesce in maniera rapida. Utilizzo con fiducia anche le farine animali ma ultimamente mi sono affezionato ai “nutty mix” che non sono altro che mix basati su farine di arachide, frutta secca ecc..
Vi riporto qui di seguito un insieme di farine miscelate nel giusto modo che danno vita ad un buon nutty mix:
SEMOLINO
TTX
SOIA TOSTATA
FARINA DI LATTE
FARINA DI ARACHIDE
FARINA DI TIGER
Non ho indicato volutamente le dosi, per darvi la possibilità di sbizzarrirvi come meglio credete.
Questi mix sono molto oleosi e proteici ed amo abbinarli con aromi cremosi tipo “nutrabait cream” dolcificante e con corn step liquor.
Generalmente per gli aromi e per il self made in genere mi affido il più delle volte a Nutrabait e CCmoore.
Rispettiamo alcune regole e adottiamo una strategia idonea a seconda delle stagioni che affronteremo e sarà la chiave del nostro successo in pesca.
Autore Matteo Trapolari