La 1º rivista digitale nata in Italia sulla tecnica del Carpfishing – 2011-2024
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La digestione nella carpa

La digestione nella carpa

La tripsina e la chimotripsina sono entrambi enzimi digestivi prodotti dal pancreas e che si occupano della digestione delle proteine. Come in molti ormai sapranno, la carpa non ha stomaco, ma possiede un semplice intestino a forma di tubo molto lungo (quasi quattro volte più lungo della lunghezza del pesce), dove avviene appunto la digestione del cibo ingerito.

Il cibo che ingerisce viene masticato e ridotto a poltiglia, ma come fà a ridurlo in poltiglia se non possiede denti? La spiegazione è nella gola, dove sono presenti i cosiddetti “denti” sotto forma di formazioni appuntite, ordinate in tre serie sulle due ossa faringee inferiori. Contrapposta a queste ultime c’è una piastra ossea connessa al cranio. L’azione esercitata contro la piastra delle ossa faringee, sulla quale si trovano i denti, provoca appunto la triturazione del cibo, il quale viene successivamente digerito grazie agli enzimi.

A differenza degli esseri umani che digeriscono le proteine grazie alla pepsina e all’acido cloridrico, la carpa per digerire  abbisogna di diverse ore, ad esempio una carpa KOI con temperatura della acqua sotto i 12 gradi centigradi, può impiegare più di cinquanta ore per digerire il cibo.

Esistono poi altri tre enzimi che la carpa produce per la propria digestione e sono l’ AMILASI, la MALTASI e la LICHENASI, indispensabili per digerire i carboidrati(zuccheri).

Le proteine  di origine animale vengono meglio assimilate di quelle di origine vegetale e la funzione del fegato è quella di produrre la bile che aiuta la digestione dei lipidi(grassi).

Questi enzimi detti endogeni vengono prodotti direttamente dal pesce, mentre nell’ambiente acquatico la carpa trova il resto del nutrimento che gli occorre sottoforma di enzimi esogeni   molto più importanti, cioè il Placton e Benthos, lumachini, chironomus,gamberetti ecc…

Le vitamine più importanti per la carpa sono la vitamina A e D ed il  complesso delle vitamina B, mentre sembra che la vitamina B12 venga sintetizzata in modo autonomo.

Detto questo, come  possiamo aiutare la nostra carpa soprattutto quando il suo metabolismo è al minimo a causa della temperatura dell’acqua sotto i dieci gradi?

Un aiuto arriva dall’inserimento nel nostro mix di una percentuale di fibre compresa tra il 5% e il 10%(muesli integrali,crusca,cornflakes integrali) che sicuramente aiuteranno la carpa a digerire più velocemente.

Se il nostro mix per la stagione invernale include una percentuale di caseina, sarà meglio sostituirla con del caseinato di sodio magari accoppiandolo con della lactalbumina o con della farina di emoglobina, poichè la caseina rallenta il processo digestivo rispetto agli ingredienti prima citati.

Utilizzare ingredienti cotti e precotti e predigeriti, aumenta del doppio la digeribilità delle nostre esche, possiamo impiegare la farina di frumento, la farina di orzo, fette biscottate, farina di melassa, farina di piselli, farina di pesce predigerita, farina di mais precotta, TTX e germe di grano.

Cerchiamo di comporre un mix con il giusto equilibrio tra proteine e carboidrati, preferendo zuccheri di facile assimilazione come  quelli derivanti dalla farina di melassa, pochi grassi che soprattutto nel periodo invernale potrebbero intasare il sistema digestivo poco efficiente della nostra carpa.

Concludiamo dicendo che un contenuto proteico che si attesta sul 30% di proteine totale è un ottimo obbiettivo. Aggiungere al mix germe di grano che hanno un contenuto proteico del 28% e risultano essere molto digeribili, vitamine B1, B9, niacina e minerali come selenio, zinco e ferro, riducendo la farina di pesce, sicuramente ci porterà dei vantaggi in pesca.

La digestione nella carpa
Anatomia interna della carpa

Autore Donato Corrente –www.carpmagazine.it

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