Strategie Estive
Scrivo questo articolo per aiutare coloro i quali non abbandonano la pratica del carpfishing nemmeno in questo periodo durante il quale sarebbe meglio dedicarsi ad altre attività. Luglio e Agosto si sa sono i mesi più caldi dell’Estate anche se ormai le stagioni diventenano sempre più bizzarre e il tempo imprevedibile. A grandi linee si può comunque affermare che coloro i quali decidono di tentare la catture di carpe in Estate devono cercare possibilmente di pescare dove si conosce per certo la loro presenza proprio come in Inverno.
I punti più proficui sono le zone vicino ad immissari ed emissari come nel mio caso Il Chiavenna e il Nure che sfociano in Po, zone dove la profondità varia dai tre metri ai sei metri(anche se qui occorre tenere presente il fattore termoclino e il vento, soprattutto in questi mesi caldi, elementi determinanti per capire se pescare nell’immediato sotto riva o su variazioni di profondità più accentuate). Durante il giorno e quindi con il sole a picco sull’acqua in acque ferme andremo possibilmente a cercarl in fondali più profondi dove l’acqua è più fresca e dove la vegetazione crea delle zone d’ombra sullo specchio d’acqua. In acque correnti invece il discorso cambia, abbiamo qualche chance in più di cattura poichè la corrente permette all’acqua di non raggiungere mai temperature elevate, quindi potremo pescare a diverse profondità, preferendo comunque zone del fiume dove sono presenti giri d’acqua o incroci di diverse correnti, buche profonde e zone con ostacoli visibili in acqua.
Riguardo la pasturazione in questo periodo e parlando di fiume, optate per una pasturazione di precisione ossia intorno al vostro rig creando con l’aiuto della retina in PVA piccoli stick contenenti granaglie miste(mai e tiger) insieme a qualche boile spezzettata. Il cibo naturale presente nei grandi fiumi è notevole soprattutto in questi mesi, quindi se ci mettiamo anche noi a pasturare con ingenti quantità di esche non otteremo più catture ma andremo soltanto a bruciare lo spot poichè le esche non venendo mangiate dalle carpe andranno in decomposizione. Volendo utilizzare anche il method senza doverlo per forza ammalgamare al piombo possiamo utilizzare sempre il nostro amico PVA inserendo la palla nel sacchetto legandolo direttamente all’amo. I mix da scegliere per la creazione delle boiles dovranno essere composti da miscele semplici utilizzando gli aromi con moderazione in modo da non coprire l’odore caratteristico delle farine, al massimo inseriamo una percentale di farina di pesce che può variare dai cinquanta ai cento grammi per 1kg di secco.
I terminali che consiglio in questo periodo sono sono Line Aligner e il D-Rig. Unico accorgimento che dovrete attuare è quello di distanziare di meno la boile dalla curvatura dell’amo soprattutto se decidete di insidiare il “missile argentato” meglio conosciuto con il nome di Amur, considerato che questo pesce non aspira l’esca ma la morde. I monofili da utilizzare per la costruzione dei vostri terminali sono il fluorocarbon e il dracon. Il fluorocarbon ha ottime proprietà antigroviglio e di invisibilità in acqua dobbiamo solo stare attenti al suo effetto loop che soprattutto con terminali molto corti a volte posiziona l’esca troppo vicino al piombo. Scegliamo quindi un fluorocarbon morbido e non quello più rigido specifico per la costruzione degli stiff rig cercando di aumentare anche la lunghezza del terminale stesso. Applicheremo sul terminale in fluorocarbon della pasta in tungsteno che andremo a manipolare con la mani in due punti: il primo a cinque centimetri dall’occhiello dell’amo, il secondo sempre a cinque centimetri dall’asola di giunzione alla lenza madre. Gli ami da preferire saranno sempre proporzionati all’esca impiegata e dovranno avere punta dritta e gambo medio.
Autore Donato Corrente