La 1º rivista digitale nata in Italia sulla tecnica del Carpfishing – 2011-2024
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Carpfishing galleggiante

Carpfishing galleggiante

Quando i nostri inneschi posizionati sul fondale sembrano non funzionare, non disperiamo, abbiamo ancora qualche possibilità di cattura.

Considerazioni preliminari

Durante le afose giornate estive quando le temperature diventano davvero bollenti e le carpe possono essere viste negli strati intermedi d’acqua, la nostra sessione può trasformarsi in un vero incubo nell’attesa di sentire qualche partenza. Quante volte soprattutto nei mesi di luglio e agosto avete passato ore e ore davanti alle vostre canne pasturate a boiles senza essere riusciti a portare nessun pesce a guadino? Personalmente mi e’ capitato diverse volte e mi sentivo impotente nel non trovare una soluzione per adattare la mia tecnica di pesca a quel bizzarro comportamento usato dalle carpe. Parlando un giorno con un mio collega di lavoro inglese e inoltre carpista e raccontandogli ciò che mi accadeva mi suggerì di provare alcuni terminali specifici del Carpfishing inglese che vengono impiegati proprio quando le carpe nei mesi più caldi, sembrano cercare il cibo negli strati superiori d’acqua. In Italia al contrario che in Inghilterra l’uso di queste montature è davvero impiegato da pochissimi e vi assicuro che a volte permette di catturare gli esemplari più grandi. Prima di parlare dei rig da impiegare in queste situazioni, occorre fare una breve parentesi, ma necessaria riguardo un fenomeno forse poco noto a noi pescatori e che può aiutarci a comprendere meglio il comportamento dei pesci soprattutto in Estate.

 Il Termoclino

Questo fenomeno consiste in una stratificazione della massa d’acqua che porta al formarsi di diversi strati con differenti temperature partendo dal fondo per arrivare in superficie. Gli elementi responsabili della formazione del termoclino possono essere molteplici, ma quello fondamentale e’ l’azione del vento che provoca un rimescolamento dell’elemento liquido. Durante l’estate l’acqua calda essendo meno densa si colloca sopra quella fredda, più densa, con il termoclino che separa i due strati. Lo strato d’acqua più caldo e’ chiamato epilimnio e quello più freddo ipolimnio. La formazione di questo sottile strato che si forma in grande masse d’acqua come il mare, si forma anche nei laghi ed e’ per questo che interessa a noi carpisti. Le carpe infatti possono rimanere all’interno del termoclino e in completa apatia alimentare anche per giorni senza mai scendere sul fondo, fino a quando l’azione del vento non rimescolerà nuovamente l’acqua. In Estate sappiamo che occorre cercare le carpe in fondali profondi e talvolta troppo lontani dalla riva per essere raggiunti con un semplice lancio a meno di non possedere una barca, quindi se non vogliamo rinunciare a pescare qualche bel pesce possiamo utilizzare delle specifiche montature galleggianti con le quali presentare l’esca negli strati intermedi d’acqua e provare a richiamare l’attenzione di qualche bella carpa.

 

Lo Zig Rig regolabile

Questo particolare rig e’ il più comodo tra le montature galleggianti poiché ci permette di non dover costruire rigs di lunghezza differente e di poter pescare su fondali profondi dove tarare con precisione la lunghezza e adattarla alla situazione del momento. Gli accessori necessari per la costruzione di questa montatura sono i seguenti:

1. Piombo da 112 a 150 gr.

2. Mini ago da innesco

3. Slik Ring & Bead kit.

4. 30 cm tubetto rigido stiff boom rig.

5. Galleggiante buldo affondante da 35 gr.

6. Girella kwik chance con manicotto misura 11.

7. Finale di 1 metro in fluorocarbon illusion da 25lb.

8. Amo arma point SSBP misura 10 tipo D-rig o blow back rig.

Innesco a scelta tra granaglie o mais artificiale aromatizzato prologic + schiuma galleggiante o piccola pop-up da 10mm dai colori accesi.

 

La sequenza di costruzione e’ la seguente:

1. Misuriamo 1 metro di fluorocarbon illusion e colleghiamolo a un amo arma point tipo D-rig tramite una piccola asola in modo da conferirgli un ottima mobilita’.

2. Prendiamo un mini elastico e inseriamolo nell’anellino con l’aiuto di un piccolo ago da innesco.

3. Inneschiamo una boile pop-up da 10mm con in testa 3 chicchi di mais artificiale aromatizzato della prologic.

4. Realizziamo un cappio sull’altro lato del finale e colleghiamolo ad una girella Kwik Change ricoprendola con un manicotto di gomma.

5. Colleghiamo il piombo a un anello Slik Ring tramite un Kwik Link in modo tale da rendere libero il finale e poter regolare la sua altezza nell’acqua.

6. Prendiamo lo stiff boom e tagliamo nella misura di 30 cm innestando una delle sue estremità all’interno di una perlina in gomma fornita con il    Slik Ring Kit. Questo tubetto rigido ci permetterà di evitare grovigli nella fase di lancio.

7. Sull’altro lato del tubetto rigido inseriamo il nostro galleggiante bulbo assicurandolo per mezzo di un manicotto di gomma.

Un’altra montatura galleggiante che possiamo utilizzare quando siamo già a conoscenza della profondità del fondale è composta da un galleggiante buldo trasparente che inseriremo sulla madre lenza fermato da una piccola girella alla quale collegheremo il terminale in fluorocarbon della lunghezza che preferiamo. Fatto questo dovremo inserire la nostra piccola pop-up o due chicchi di mais che bilanceremo per presentare l’innesco completamente a galla o più in profondità.

 Azione di pesca & Pasturazione

Pescare con questa tecnica comporta un atteggiamento diverso del carpista nei confronti della carpa, occorre rimanere sempre concentrati sulle canne e munirsi obbligatoriamente di un paio di lenti polarizzate in modo da riuscire per tempo a rendersi conto di ciò che avviene sotto la superficie dell’acqua. Posizioniamo la nostra montatura completa di innesco a mezz’acqua(es. su un fondale di sei metri, presentiamolo a tre metri), se poi capiamo che le carpe si stanno alimentando ad una profondità diversa possiamo benissimo regolare l’altezza del nostro zig rig facendo fuoriuscire la lenza dal mulinello. L’abboccata con questa tipologia di rig risulta essere meno immediata rispetto agli inneschi collocati sul fondo, la carpa infatti puo’ non rendersi subito conto del tranello e giocare con l’esca fino a quando punta dall’amo non si scatenerà in una fuga poderosa. Detto questo prima di cominciare la nostra sessione ricordiamoci di regolare in modo appropriato la frizione del mulinello in modo tale da non compromettere un eventuale abboccata. Durante l’azione di pesca prepareremo sul posto delle palle formate da una classica pastura da fondo per carpa alla quale aggiungeremo del fioccato di mais e della farina di cocco stando attenti a mantenere una consistenza minima dell’impasto poiché dovrà sciogliersi nei primi strati d’acqua liberando il fioccato che assorbendo scenderà lentamente sul fondo creando una colonna d’acqua davvero attrattiva.

Consiglio a tutti i carpisti di provare questo metodo d’emergenza come l’ho definito io per insidiare le carpe e in ogni modo di non intendere la pesca ed in particolare il carpfishing come una tecnica statica dove tutto e’ considerato scontato, ma cercare di avere una visione a 360 gradi di tutto quello che ci circonda e di sperimentare sempre.

Autore Donato Corrente

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